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Partiamo da una domanda quand’è che facciamo allontanare gli altri?

Nonostante l’uomo sia per definizione un “Animale sociale” ed è in grado di migliorare le proprie abilità sociali per poter interagire in maniera efficace con gli altri, creando legami solidi; esistono, molti comportamenti che hanno l’effetto opposto e che rischiano di allontanare le persone da noi.

Spesso non siamo totalmente consapevoli di quali sono questi atteggiamenti.

Ecco un elenco dei principali comportamenti che allontanano l’altro.
  1. Non saper accettare una critica: in qualsiasi tipo di relazione è fondamentale saper accettare una critica costruttiva o un suggerimento. Se reagiamo chiudendoci o in modo aggressivo ogni volta che ci viene fatta un’osservazione potremmo perdere chi veramente ci tiene a noi; infatti, chi vuole confrontarsi in modo schietto e sincero solitamente significa che è interessato al rapporto che abbiamo instaurato. Al contrario, dobbiamo allontanarci da chi ci giudica con l’obiettivo di farci stare male senza desiderio di dialogo e ragionamento.
  2. L’Egocentrismo non aiuta: ogni rapporto sano si dovrebbe basare sulla reciprocità, per tale motivo è necessario non far prevalere sempre il nostro ego cercando di essere al centro dell’attenzione. Non sentirsi valorizzati, capiti o ascoltati porta gli altri ad allontanarsi da noi. Chiediti spesso se ti stai comportando come vorresti a tua volta che l’altro agisse con te e correggi i tuoi modi di dire e di fare per ricercare un equilibrio di spazi dedicati a te e all’altro. Non importa se l’altro accetta il tuo egocentrismo, prima o poi si stancherà.
  3. Vittimismo OFF: le relazioni servono per darci supporto nei momenti più difficili della vita e ognuno riconosce l’importanza sostenere e farsi sostenere; tuttavia, a lungo termine, le persone faticano a stare accanto ad un partner che è pessimista in modo costante. Sforzarsi di superare i pensieri negativi che ci fanno sentire vittime della sorte, oltre a far bene alla coppia, aiuta il senso di appagamento e il nostro benessere generale.
  4. La gelosia: sicuramente è difficile convivere con l’idea che l’altro potrebbe andarsene in ogni momento o scegliere qualcuno di diverso da noi; tuttavia, questa libertà di scelta è ciò che ci fa restare uniti in maniera consapevole e con un reale desiderio. Essere possessivi e gelosi allontana l’altro perché provoca avversione nei confronti delle limitazioni imposte. Lavorare sulle nostre insicurezze ci permettere di costruire relazioni durature.
RICORDA:

In una relazione è fondamentale sapere che alcuni nostri comportamenti (più o meno consapevoli) ci allontanano dall’altro anche se le nostre intenzioni sono diverse. Se volete costruire un rapporto di fiducia e di condivisione ognuno dovrebbe lavorare per migliorare i propri atteggiamenti e le proprie insicurezze, singolarmente o in coppia.

Coronavirus io resto a casa

La paura del nuovo Covid-19 diventa sempre più palpabile; soprattutto ora che il Governo ha ampliato le restrizioni, ci sentiamo più insicuri ad uscire per le strade per questioni di lavoro e in difficoltà a restare dentro casa.
In una società dove la vita si svolge prevalentemente fuori dalle mura domestiche, ci siamo disabituati a passare il tempo insieme. Infondo, generalmente, da quali e da quanti impegni è composta una settimana di un uomo o di una donna dei nostri tempi?
C’è il lavoro; ci sono da fare varie spese anche più volte in una settimana (tanto i negozi sono aperti sempre); è necessario accompagnare i figli nelle varie attività, senza rinunciare a mantenere il contatto sociale con gli altri genitori; poi ci sono riunioni, palestra, cene, hobby, aperitivi, gite fuori porta, esperienze da vivere…
E quindi ora? Adesso che siamo costretti a restare il più possibile in casa, cosa può accadere? La nostra vita ai tempi del Coronavirus ha meno valore?
Se viviamo questo tempo come una costrizione, un obbligo per volere degli altri o per necessità (vista la situazione sanitaria), non stiamo dando la giusta dignità alla nostra quotidianità, ma semplicemente ci mettiamo in attesa del momento in cui non ci saranno più delle Zone Rosse.

Potremmo crescere ed imparare molto da questa situazione imprevedibile, se ci mettessimo ad ascoltare con pensiero positivo quello che sta succedendo dentro le nostre case, evitando di sentire ogni ora gli aggiornamenti dei notiziari su quello che accade fuori, ma limitandoci a uno o due Tg al giorno.
Questo può essere un tempo di cura, e non sto parlando del Coronavirus, ma della Cura e del Benessere della vostra persona, della vostra mente e del vostro cuore; nonché del rapporto con il vostro Partner, i vostri Figli e i vostri Genitori.

Vi lascio alcuni spunti su cui riflettere in questi giorni:
Normalmente, da cosa vi fate affannare durante la settimana? Pensate allo Stress e alla tensione e cercate di capire da dove provengono per la maggior parte; state dando il giusto peso alle situazioni o vi fate travolgere troppo dalle emozioni e dalle condizioni negative che non potete controllare, ma vi costringete a farlo?
Che priorità avete durante le vostre giornate? Ragionate su cosa c’è in cima alla vostra lista: gli impegni, l’organizzazione, le pulizie, il lavoro… A che punto della programmazione ci sono i momenti da dedicare al Relax, allo Stare insieme, allo Svago con il partner o con i figli?
Quanto di spontaneo c’è nelle vostre giornate? In questi giorni vi sentite imprigionati dalle Disposizioni del DCM 9 Marzo 2020, ma solitamente quanto siete prigionieri dei vostri stessi Schemi mentali? Procrastinare il tempo da dedicare a voi stessi; non mantenere le promesse fatte ai vostri bambini che desiderano passare del tempo assieme a voi; trascurare la donna o l’uomo che avete accanto; sono tutte scelte fatte senza pensarci troppo e che richiamo un senso di schiavitù dalla routine frenetica e dalla rigidità dei vostri programmi, costruiti per mantenere un controllo illusorio.

Ecco è arrivato il momento per riflettere onestamente, dando delle risposte a queste domande e cercando di migliorare. Cosa volete che vi resti di questo periodo? Paure, Ansie, Preoccupazioni, Ipocondria?

Potete fare in modo di liberarvi dagli Schemi imposti. Potete sentirvi Liberi anche dentro le mura di casa, senza badare a coloro che vogliono rendere Negativo questo momento. Pensateci bene… Siete a casa vostra, potete dedicare del tempo per voi, siete in grado di prendervi cura dei vostri figli, passando un po’ di tempo in più con loro e, talvolta, facendoli annoiare (noia e creatività sono sorelle), perché anche loro hanno bisogno di imparare a capire che la Casa è un posto Magico, dove ognuno può sentirsi Libero, Spontaneo ed Accolto con tutte le fragilità e forze, insomma, per come è.

Se avete bisogno di un momento di Riflessione Guidata, se intendete richiedere una Consulenza Psicologica per evitare di vivere male queste settimane e portarvi gli strascichi nel tempo; potete parlare con me, la Dott.ssa Martina Pillon, al telefono e in Videochiamata.

Ecco cosa dovete fare:

  • Contattarmi prima via mail a info@studiopillon.eu oppure via Messenger o Instagram.
  • Riceverete risposta in poco tempo e potrò fornirvi le Informazioni per avere un Appuntamento per la Videochiamata o una breve Consulenza.

stress percorso 9 passi

Simona è una donna sicura e solare. E’ arrivata nel mio Studio durante un periodo particolare della sua vita: il lavoro si era intensificato, a casa c’erano alcune difficoltà nella gestione della routine famigliare e il tempo per se stessa era sempre contato.
In passato c’erano stati momenti più difficili di quello, ma Simona era sempre riuscita a superarli con coraggio e determinazione; per questo non capiva il motivo per il quale non era in grado di gestire ugualmente anche quei mesi di stress.
Inizialmente aveva deciso semplicemente di lasciar scorrere il tempo, in attesa che le tornassero le forze necessarie per gestire la situazione; tuttavia i giorni passavano e gli impegni si susseguivano senza darle lo spazio per riprendersi dalle fatiche.
Quando anche i compiti quotidiani sembravano diventare insormontabili, la stanchezza aveva preso il sopravvento e le relazioni con gli altri membri della famiglia erano sempre più difficili, Simona prese la decisione di fare qualcosa per se stessa, che si sarebbe riflessa su tutta la sua vita.
E’ arrivata in Studio indebolita dal periodo, provava ansia ed era spesso arrabbiata o di mal umore. Dopo un primo colloquio preliminare in cui mi ha potuto descrivere cosa provava e quali erano le sue aspettative, abbiamo valutato insieme di iniziare l’innovativo Percorso 9 Passi.

9 passi per rinascere

Nei primi 3 incontri abbiamo riassunto la sua storia, le sue fatiche e i cambiamenti di Simona nel tempo. Questo ha permesso di comprendere meglio cosa aveva abbandonato e ciò che aveva costruito. Simona appariva già più serena, poiché iniziava a regalarsi un tempo e uno spazio per comprendersi meglio.

Nei 3 colloqui successivi abbiamo affrontato il suo presente, ossia ciò che stava vivendo. Dopo aver guardato indietro al passato, è stato più facile analizzare lo stato attuale delle cose e Simona ha potuto liberarsi dei fardelli e dello stress che la opprimeva, imparando anche alcune tecniche per il rilassamento ed il recupero delle energie.

Negli ultimi 3 appuntamenti abbiamo sbirciato nei suoi pensieri per il futuro, guardando alle sue aspettative, agli obiettivi, alle paure, per comprendere la direzione da percorrere. In questo modo è stato possibile far crescere una nuova sicurezza e motivazione in Simona.

Un Passo dopo l’altro è stato possibile raggiungere un nuovo Stato di Consapevolezza, Rilassamento e Fiducia per sbloccare una situazione che ormai era diventata difficile. 9 Passi per recuperare l’equilibrio necessario per vivere meglio i rapporti. 9 momenti per sè, che hanno garantito una Rinascita ad una vita piena e soddisfacente.

Grazie, Simona, per aver permesso di raccontare la tua Storia così com’è, senza camuffamenti e di aver avuto il coraggio di ammettere che potevi farcela a stare meglio.

Ti sei rivisto nella storia di Simona? Contattami per avere maggiori informazioni

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L'autostima e il rientro a scuola

Il rientro a scuola è difficile quanto quello a lavoro, se non anche di più. Come aiutare i propri figli a rientrare nella routine quotidiana?

In questi giorni i più piccoli stanno rientrando a scuola dopo intense giornate passate a giocare, rincorrersi, vivere nuove avventure e, più semplicemente, oziare.
Il ritorno sui banchi è difficile quanto il rientro a lavoro, se non anche di più. I bambini sono spesso ricchi di entusiasmo, ma anche di piccole ansie e paure, a volte inespresse. Iniziare un nuovo anno scolastico, magari in una nuova scuola, comporta: aspettative che spesso verranno tradite; rapporti difficili con alcuni compagni; stress da prestazione; momenti di “poca voglia”.
Un bambino o un ragazzo, devono trovare nella scuola il desiderio di formarsi, la forza di essere se stessi, la bellezza delle regole e il coraggio di credere in se stessi; solo che spesso tutto questo non accade per diversi fattori:

  • la vita extra-scolastica affatica;
  • gli insegnanti non sono riusciti a comprendere la chiave;
  • alcuni rapporti con i pari o con persone adulte risultano difficili;
  • l’autostima è scarsa.

    Anche solo uno di questi fattori può minare il desiderio di imparare cose nuove e spesso andare a scuola diventa un obbligo.
    Non esistono bambini a cui passa la voglia di conoscere o di confrontarsi con gli altri; se è presente una sofferenza nell’andare a scuola ogni giorno, ciò significa che non stiamo leggendo degli importanti segnali, poiché anche i più piccoli possono esprimere un disagio in svariati modi.
    Come genitori ci sono alcuni accorgimenti che possono aiutare i propri figli a rientrare nella routine quotidiana nei migliori dei modi:
  • rientrare dalle vacanze dando il tempo al nostro bambino di ripassare e preparare il suo materiale in modo personale e con cura;
  • spingerlo a riprendere i contatti con qualche compagno più stretto, magari organizzando una merenda o, se più grande, lasciarlo uscire per un cinema;
  • non sminuire il suo stress o lo scarso desiderio di lasciare il tempo delle vacanze, ma definire alcuni weekend dedicati a lui;
  • sfogliare insieme i libri nuovi, per dare un’occhiata ai prossimi argomenti;
  • i primi giorni di scuola sarebbe utile ascoltare le novità che ha da raccontare, ridendo insieme di piccole disavventure;
  • creare dei momenti speciali che facciano crescere la sua autostima nel momento in cui prende un buon voto, ci racconta una buona azione fatta dentro o fuori la scuola, ci spiega una cosa appena imparata, ci mostra un suo elaborato.

Potrebbe accadere che, nonostante gli sforzi e l’atteggiamento positivo, il bambino non si senta adeguato al nuovo ambiente, alla nuova classe o ad una particolare materia.
Molti genitori hanno fatto la scelta di venire da me, per chiedere qualche consiglio e insieme siamo riusciti in poco tempo a migliorare la situazione con dei Percorsi sull’Autostima e sul Metodo di Studio.

Il risultato?
I bambini/ragazzi si ritrovano ad essere più sereni, a lavorare con programmazione ed autonomia, fieri di se stessi e molto più sicuri; per questi piccoli è stato possibile potenziare le capacità e le risorse che avevano nascoste dentro di loro, risolvendo così il disagio che li allontanava da scuola.

Leggi anche:
I segreti delle mamme:l’adolescenza
Mamma aiutami a rilassarmi
Genitori e figli: la consulenza famigliare
Gli occhi di tuo figlio

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Stress da rientro

Ansia e Stress da ripresa? No problem.

Alcuni di noi sono già rientrati a lavoro, mentre altri ricominceranno domani; in ogni caso, Settembre definirà una fine (il termine dell’estate, delle vacanze, delle giornate lunghe e del relax) ed un nuovo inizio per tutti. Per tali motivi, potremmo ritrovarci a sentirci sotto pressione, in ansia per il rientro e imprigionati in una situazione che non vorremmo vivere.
Una volta ricominciata la routine potremmo ritrovarci a ripartire commettendo questi errori:

  • procrastinare gli impegni più difficili, ritrovandoci poi a pensarci continuamente e a spendere le energie per capire come evitarli o inserirli nel migliore dei modi all’interno della settimana;
  • provare stress anche a casa, dimenticandoci di chiudere fuori dalla porta le difficoltà lavorative e che, comunque, non possono essere risolte la sera in famiglia;
  • stare in ansia per i compiti più difficili e che ci sembrano insormontabili, senza avere fiducia delle nostre capacità e minando le nostre relazioni.

Cosa potremmo fare quindi per evitare che l’ansia e lo stress prendano il sopravvento?
Ecco alcuni consigli:

  • programmare per tempo l’agenda, tenendo conto delle tempistiche e delle nostre risorse;
  • stabilire del tempo per noi stessi, per il nostro relax e per la nostra famiglia;
  • imparare a comprendere le nostre emozioni e i segnali di affaticamento del nostro corpo, per prevenire l’apice dell’ansia ed eventuali attacchi di panico.

Un ultimo fondamentale consiglio è quello di avvalersi di brevi Percorsi Anti-Stress, che si tengono presso il mio Studio di Oderzo e che comprendono sessioni individuali o di gruppo, in base alla necessità. In un ambiente accogliente potrete godere di un “personale momento di libertà”, adatto a tutte le età e che prevede:

  • un test per la valutazione dei livelli di stress,
  • colloqui individuali per definire la localizzazione delle tensioni,
  • l’insegnamento di strategie da applicare nella vita di tutti i giorni.

Che ne pensate? Affrettatevi per fissare degli appuntamenti. Prevenire vi darà modo di vivere meglio.

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Mamma aiutami a rilassarmi consulenza famiglia

Quante cose ci sono da fare in una giornata? Arriviamo la sera, sapendo che non abbiamo fatto tutto quello che avremmo dovuto. La casa è un po’ in disordine, a lavoro non ci siamo concentrate a sufficienza e, come non bastasse, sentiamo di non aver dedicato abbastanza tempo ai nostri figli.

Come la nostra, anche la routine dei bambini risulta essere frenetica. Quasi a voler compensare la nostra mancanza, riempiamo la giornata dei piccoli con numerose attività: c’è l’obbligo della scuola e dei compiti; poi c’è lo sport (anche più di uno); il catechismo; le prove di musica; le uscite per una passeggiata in famiglia…
In mezzo a tutti questi impegni, ci sono la fretta, le corse per non arrivare in ritardo e le mancate risposte alle richieste di attenzione dei nostri bambini.

Eppure dobbiamo imparare a pensare che i nostri figli hanno il diritto di annoiarsi per sviluppare al meglio la creatività e dedicare il giusto tempo alla riflessione.
Lasciare al nostro bambino dei momenti per se stesso, consente ad entrambi di sospendere i doveri, concedendo al corpo e alla mente il corretto spazio per il rilassamento.
Se volete condividere con vostro figlio del tempo di qualità, potete alternare dei momenti di gioco, a momenti di relax e meditazione.

Infatti, anche per i bambini meditare è utile, poiché riduce l’ormone dello stress (il cortisolo), sviluppa la capacità di mantenere uno stato emotivo stabile e positivo e diminuisce la sperimentazione di sensazioni negative, quale la paura.

Quando una madre viene a chiedermi dei suggerimenti per aiutare il proprio bambino ad accrescere l’autostima e ad abbandonare le ansie ingiustificate, io propongo spesso di provare ad inserire una nuova attività, ossia “Giocare a rilassarsi e meditare”. Questa dovrebbe diventare una sana abitudine, che punta a rispettare i tempi del bambino e a consentire il rafforzamento delle proprie risorse e potenzialità.

Le linee guida generali a cui faccio riferimento?
Eccole riportate:
– scegliere un luogo tranquillo e in cui il bambino si sente sicuro;
– seguire le inclinazioni del bambino rispetto al tempo e al luogo;
– prendere una posizione comoda e che consenta il pieno rilassamento;
– dare delle indicazioni iniziali chiare, dove si spiega che i pensieri devono essere lasciati liberi di scorrere (come un fiume);
– prestare attenzione al respiro di entrambi, dandogli regolarità;
– stimolare l’immaginazione con la tecnica della visualizzazione di immagini rilassanti.

 

Molte altre sono le tecniche e le modalità per far rilassare i vostri figli, permettendo a voi e a loro di godere appieno del tempo insieme. Questo vi permetterà di conoscervi meglio reciprocamente e di lasciare gli impegni, lo stress e le negatività del giorno, fuori dalla porta e dalla vostra mente.
Sicuramente il vostro cucciolo vi ringrazierà!

Per maggiori info contattatemi

stress

Ormai da alcune settimane, la maggior parte dei lavoratori sentono le vacanze come un lontano ricordo ed anche tutti i benefici di quegli attimi di relax sembrano svaniti nel nulla.

Una volta rientrati dalle ferie ci si sente sempre ricaricati al massimo e pronti ad affrontare al meglio l’inverno, eppure siamo appena a settembre e già ci sembra tutto così difficile.

Rientrando a casa la sera, dopo una giornata frenetica, vorremmo avere ancora energia per dedicarci alla famiglia, agli amici, all’attività sportiva… ma, in realtà, ci sentiamo stanchi e stressati, con l’unico desiderio di correre a letto o sul divano davanti a qualche bel film che non ci faccia pensare ai programmi di domani. In aggiunta a tutto questo, si ripresentano alcuni sintomi fisici che in estate sembravano essersi acquietati: mal di testa, dolori allo stomaco, insonnia, crampi intestinali, intorpidimenti muscolari, difficoltà nella respirazione…

Ma da dove deriva tutto questo stress?

Avere degli obiettivi o pianificare dei compiti, comprende sempre una certa dose di stress, che può essere salutare se definisce un’equilibrata attivazione della relazione mente-corpo per perseguire la meta che ci siamo prefissati.
Tuttavia, più crescono le aspettative relativamente al risultato che ci attendiamo, più i nostri programmi diventeranno pressanti, fino a farci sentire in affanno e a disagio.

L’ombra dell’insuccesso e della scarsa stima nelle proprie potenzialità si allunga nel momento in cui lo stress diventa negativo e non ci sforziamo di agire in modo elastico, ma ci comportiamo rigidamente, senza possibilità di lasciare la nostra mente aperta a nuovi percorsi.

Quali sono le operazioni anti-stress che permettono di non far influenzare le nostre performance dalla tensione controproducente?

impara a conoscerti e ascolta i segnali del tuo corpo, sviluppando la tua intelligenza emotiva, ciò ti permetterà di fermare prima l’energia demolitrice;
definisci percorsi alternativi e non farti imbrigliare dalle tue convinzioni, questo ti porterà ad essere sempre pronto a trovare nuove soluzioni in tempi rapidi;
accetta gli insuccessi e fai in modo che non abbattano la tua autostima, così potrai analizzare razionalmente gli eventi e sarai pronto per nuove sfide sin da subito;
sviluppa la tua immaginazione e le sensazioni positive che provi durante la giornata, questo ti permetterà di sentirti libero da preconcetti e pronto a creare nuovi percorsi.

Martina Pillon psicologa oderzo

Ecco che d’improvviso arriva… eri disteso sul divano a guardare la tv; in macchina che guidavi; seduto alla scrivania del tuo ufficio; a passeggiare con il cane; intento a studiare; indaffarato nelle tue commissioni.
Improvvisamente ti colpisce una fame imprevedibile, che ti fa il solletico e non ti molla più. Cerchi di non pensarci e di non dare retta a quella sensazione di vuoto alla pancia che non ti lascia scampo, ma ben presto cedi.

La maggior parte delle volte, quella vocina non chiede insalata o frutta fresca, vorrebbe che tu mangiassi dolci, cioccolata, snack, pizza, panini e molte altre cose che non sarebbe proprio il caso nemmeno che le guardassi. Però il desiderio è veramente pressante e sembra non voler cedere neppure provando a ripiegare su un’ottima mela.

Spesso mi viene chiesto “come posso evitare di cedere agli attacchi di fame improvvisa?”
Per prima cosa dobbiamo sempre cercare di definire la nostra fame. Se abbiamo mangiato da poco tempo, potrebbe non essere un bisogno fisiologico, ma qualcosa di diverso.
E’ importante riflettere sul periodo che stiamo attraversando: siamo sotto stress? abbiamo qualche piccola difficoltà amorosa? ci stiamo annoiando in quel particolare momento? non siamo pienamente soddisfatti di qualcosa?
E’, inoltre, indispensabile entrare in contatto con le nostre emozioni: mi sento triste? mi sento euforico? sono in ansia? prima di mangiare mi sento depressa o insicura? dopo aver mangiato mi sento “coccolata” o in colpa?

Cercare di prendere coscienza con questo genere di fame, senza assecondarla o respingerla è un azione fondamentale da compiere. Con il supporto dello Psicologo si possono cogliere i messaggi che la fame nasconde e che sono strettamente connessi con ciò che proviamo e con la nostra storia personale; mentre il Nutrizionista consente un analisi approfondita dei nostri bisogni, per definire un benessere personalizzato, perché è sempre vero che “siamo quello che mangiamo”.
Liberarsi dalla tensione degli attacchi di fame non aiuta solo per la nostra salute o la nostra forma fisica (anche chi ha una fantastica siluette incappa negli attacchi di fame), ma ci permette di riconquistare sicurezza per affrontare con forza le nostre difficoltà e fragilità.

ripartiamo come la primavera cambio stagione

Il sole ha ripreso a scaldarci da alcuni giorni. Nell’aria si sente ormai il profumo della natura che riparte. Nei nostri sogni, il desiderio di riascoltare le onde del mare che ci cullano e quella sensazione di pace del corpo e della mente; oppure la voglia di odorare nuovamente l’aria del bosco di montagna e, la notte, di affidare i propri passi al cielo stellato.

Quest’anno la primavera è arrivata accennando già le note dell’estate e, per questo, in molti si ritrovano ad accusare quella stanchezza che rende inermi e privi di entusiasmo. Talvolta, la gastrite, il mal di testa, i dolori alle gambe ed altri piccoli fastidi, potrebbero influire sul nostro benessere, facendoci ricordare che anche il nostro corpo risente delle stagioni, dello stress, dei nostri desideri non soddisfatti e di molti fattori.

Da tempo ormai in occidente ci si è dimenticati della stretta relazione fra Soma e Psiche e si cerca di curare i sintomi corporei, senza prestare attenzione alla mente e ai suoi infiniti bisogni.

Le sensazioni del nostro corpo possono essere spesso dei riflessi di qualcosa di più profondo che coinvolge le nostre emozioni e i nostri più nascosti desideri.

Ciò che sperimentiamo in Primavera è spesso una ripartenza anche del nostro Sé, che segue la Natura e che resta strettamente collegato ai suoi cicli.
Ascoltare ciò che accade intorno a noi e dentro di noi è sempre una Splendida idea, perché ci permette di comprendere come stiamo crescendo e di cosa abbiamo bisogno. Al contrario, evitare di “sentire” determina una mancata ri-connessione fra Soma e Psiche che potrebbe portare al disequilibrio.

Quindi, soprattutto in questo particolare periodo dell’anno Take your time… che non significa scappare dall’ufficio o dalle incombenze di tutti i giorni, ma si riferisce alla volontà e al coraggio di Prendersi del tempo per avere cura di Sé, mettendo da parte lo stress e le paure, per ritrovarsi più forti di prima.

La farfalla non conta mesi ma momenti, e ha tempo a sufficienza.
(Rabindranath Tagore)

ansia e attacchi di panico

Quando l’ansia arriva lo fa in punta di piedi, in un momento in cui mai te lo saresti aspettato perché infondo “avevi tutto sotto controllo”.
Quando l’ansia arriva, se è la prima volta che ti fa visita, non ti accorgi che si tratta di lei e inizi a pensare che forse c’è qualcosa che non va e che sarebbe meglio un controllo medico.
Quando l’ansia arriva si nasconde nel tuo posto più profondo e nessuno è in grado di vederla o di sentirla, allora resti da solo con lei che ti tormenta.
Quando l’ansia arriva, se non è la prima volta, la senti salire e inizi a stringere i denti per reggere il colpo; magari cerchi di distrarti e di pensare ad altro fin tanto che se ne sarà andata… ma non se ne va mai nei tempi previsti e ti ritrovi ad avere paura.

Non vuoi più sentire il fiato corto e la fame d’aria, quel forte peso sul petto, i crampi allo stomaco, il tuo corpo che trema impercettibilmente e quella insana agitazione.

La frase che ti senti ripetere di più se ti confidi con qualcuno è “stai tranquillo è tutto nella tua testa, devi solo rilassarti ed eliminare lo stress”… ma ormai l’ansia arriva anche in vacanza, in palestra, in macchina, al cinema, al ristorante e soprattutto di notte.
I medici a cui ti rivolgi per lo più sorridono poiché per loro sono difficoltà “comuni a tanti” e ti prescrivono un “ottimo” ansiolitico da prendere durante il giorno e soprattutto prima di dormire… ma con le medicine smetti solo di sentirla arrivare, ma l’ansia resta nascosta fino al momento in cui sei stanco di prendere farmaci e poi si ripresenta come una vecchia amica che vorresti evitare.

Arriva il momento che sei stanco e vuoi riprenderti la tua libertà in mano, allora reagisci e la vorresti affrontare… ma come fare?
La cosa migliore per liberarsi dall’ansia è avere il coraggio di incontrarla, facendola uscire allo scoperto e cercando di capire cosa vuole dirti.
L’ansia è una parte di te che uno Psicologo può aiutarti a conoscere attraverso delle consulenze mirate che ti permettano di scoprire il suo messaggio nascosto. L’ansia non è tua nemica, ma è quella vecchia amica antipatica che sta semplicemente cercando di urlare una frase importante, ma tu hai messo troppa distanza fra voi per riuscire a sentirla.